Il pavimento scheggiato

 Di Brescia e la strage di marmi in Piazza vittoria.

La gente inveisce dalle finestre, fotografa il nemico dalle persiane (che risponde alzando il dito medio)…bene. Di questi tempi, gonfi e tronfi di moda, sport, punteggi e medaglie, è bello sentirsi ancora additati come il nemico. Fate un casino del porco maledetti bresciani: disturbo della quiete pubblica, danneggiamenti, ballotta, birrette, spinelli e incredibile ma vero c’è pure la gnocca in questa storiella giornalistica di inizio 2017: «Sono qui tutte le sere, con bottiglie di birra e ragazzine che guardano le loro prodezze»…bresciani bastardi… pure la gnocca! ..e allora cantiamo in coro: “skateboarding is not a crime! Skateboarding is not a crime.. but maybe it is..” ma sta a vedere che ha sbagliato la santa?

esempio classico di ragazza frequentatrice degli spot bresciani

Art. 190 del codice della strada: «La circolazione mediante tavole, pattini od altri acceleratori di andatura è vietata sulla carreggiata delle strade». Veramente?! Non pensavamo di muoverci sulla carreggiata dell’errore signor giudice, credevamo semplicemente di sperimentare un modo differente di vivere gli spazi metropolitani. Cazzo ci sbagliavamo: la legge parla chiaro… Meno male c’è il corriere che ci tiene informati sugli ultimi aggiornamenti dal fronte legulei (i tutori de “la legge è uguale per tutti quelli che hanno i soldi per pagarla”). Grazie di averci avvertito rigaz, da domani niente più street… scusate, non lo sapevamo. Oh raga! Non scherziamo: caschetto, ginocchiere e che non vi venga in mente di giocare allo skateboarding fuori dal recinto: è vietato! «I ragazzi devono usare posti adeguati, sicuri e fatti apposta per loro: quella non è una pista per skate»: parola di assessore.

«Circa 300 mila euro divisi a metà con la Loggia, che da contratto sarebbe responsabile della manutenzione: era crepato anche per le infiltrazioni, ma gli skateboard hanno contribuito a rovinarlo»… bravi! Un bell’applauso! E adesso? Con 300.000 euro sapete che bel park vi facevano quelli della “Loggia”? Potevano finalmente sistemare l’ottimo park da “unmilionedieuro” già progettato dall’architetto di chiara fama Giangiovanni Sailcazzo… E invece niente. Continuate pure a rovinare i marmi, le persone e voi stessi (siete rovinati, lo sappiamo, inutile negare).

una foto dell’assessore che riflette sul fatto che la piazza non sia “pista per skate”…(non facio opraio?)

…vabbé dai…si sa, non è facile smettere: lo skateboarding è come l’eroina, non è che ti alzi una mattina e smetti di streettare… e allora facciamo così: mentre provate a disintossicarvi (l’applicazione pedissequa del metodo Full Time potrebbe essere un ottimo inizio) potreste provare un paio di tricks per evitare di farvi multare o “imprigionare”. 1) Gli agenti in borghese di solito si riconoscono dal borsello e da una pressoché totale assenza di buongusto (una totale assenza di buongusto un po’ diversa da quella da voi praticata quotidianamente); 2) inutile fermarsi a discutere: quando arriva la pattuglia, la fuga in pushing è altamente consigliata, nonché piuttosto adrenalinica; 3) lo studio di google maps può aiutarvi a scegliere le vie migliori per la vostra evasione: se poi trovate qualche “portone amico” sulla via, meglio ancora… non vi prenderanno; 4) se vi dovessero pigliare, la cara e vecchia “mossa del giovane novizio in lacrime” può aiutarvi a scamparla: «Buuuaaahhhh! Mi scusi signor agente! Sigh… è la prima volta che vengo qua… sono le cattive compagnie sa? Sob…. non sapevo di disturbare il vicinato e di rovinare i preziosissimi marmi… non lo faccio più… ho trovato una fidanzata e un lavoro… sto cercando di smettere…» niente piange ecc.

«Purtroppo non possiamo sequestrare gli skateboard: lo impedisce la legge – fa sapere l’assessore alla Sicurezza – Ci limitiamo a trattenerli al comando per alcune ore… Muchetti non ha autorizzato il ritiro delle truppe: «Noi continueremo con le sanzioni, senza fermarci, e terremo sotto controllo piazza Vittoria in modo costante». Bravi, continuate così, eroi della nazione! Forse dal canto loro gli skater bresciani escogiteranno nuovi modi per godersi la piazza… chiudere il trikkozzo e poi spostarsi, di spot in spot.. godendo a pieno della loro città e dunque schivando agilmente l’incontro dello sbirro, come già è stato fatto.. dovunque nel mondo (senza mai abbandonare del tutto gli spot). Possono pure raccontarci di “aree cani” tipo “arredo urbano accessibile”, ma (per quanto interessante possa essere uno sviluppo qualsiasi di questo tema) la città rimarrà sempre golosamente l’obiettivo finale di ogni giocatore di skateboard. Perché? Perché la l’urbanità è troppa troppa troppa troppa roba per non aver voglia di esplorarla. Oh no?!

E comunque: grazie regà! Per favore, continuate a scheggiare i pavimenti.

Skate and splinter the floors!

 

orgoglio italiano?

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Siccome “il periodo della memoria” (non ricordo la “giornata”) serve più che altro a riempire di spazzatura buonista il palinsesto televisivo, considerando che sto leggendo un libro scritto dalla defunta Hannah Arendt (nota più che altro per essere una grande filosofa) e visto che poco fa sono quasi spuntate delle lacrime d’orgoglio patriottico, voglio condividere queste 5 paginette tratte da “La Banalità del Male”, che raccontanto in generale l’attitudine italiana nei confronti dello sterminio di zingari, ebrei, omosessuali, testimoni di Geova e comunque di tutti quelli che stavano sul cazzo ad Adolfo. Considerate che il testo dal quale sono estratte è un documento storico di enorme rilevanza, si tratta infatti delle riflessioni raccolte a Gerusalemme dalla Arendt durante il processo ad Eichmann: l’organizzatore per il Terzo Reich del “trasporto umano” verso i campi di concentramento. 
Consiglio vivamente la lettura dell’intero testo a chiunque.

Chi non legge le paginette che seguono o è analfabeta o è un frocio nazista… vedete voi.

effetti collaterali: dopo la lettura di queste righe potreste provare un leggero senso di orgoglio patriottico… non vi preoccupate, vi passerà subito dopo il Tg di Mentana.

La Banalità del male

La Banalità del male

La Banalità del male

another meaningless production_SS

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Meaningless, il nonsenso, in culo alla presunta serietà del fottuto mondo incravattato di immagini su immagini, di insta e di youtube, di selfie, di gattini del cazzo e di „NOI STESSI“… tutta roba che parla di: „oh! Siamo qua! Ci vedete! Anche noi e spacchiamo!“. Altro che selfie: M-E-A-N-I-NGLESS, SENZA-UN-CAZZO-DI-SENSO. Perché in fondo quando ce ne andiamo in giro con la tavuletta insieme ai nostri amici ci divertiamo parecchio e comunque se anche un trick non lo filmiamo, basta che qualcuno l’abbia visto… o non vale più!? „Oh! L’ho chiuso! Chiedi a Neke!“ _ „Seeeeeee… le solite cazzate“…

ANOTHER MEANINGLESS SKATEBOARD CONTEST… „ché!? non lo sapevate anche voi che i contest non c’entrano un cazzo con lo skateboarding!? Contest è un sinonimo come un altro per dire: festa_con_gli_amici – notevoli_quantità_di_birra – urla_e_possibilmente_schiamazzi_ecc_ECC.

Un altro contest senza senso che sparecchia una quantità di premi che neanche la caritas in in Val Formazza: birre artigianali per gli alcolizzati guardiani delle „robe“ (il maraglione localis fa sempre parte della fauna di Milano Centrale: Pisapia quest’anno ha dichiarato la specie „immigrata, ma protetta“), tavole per tutti, magliette e maglioni, cappellini e calzini (ovviamente tutta roba che spero proprio sia stata sottratta indebitamente da qualche magazzino… espropriare gli sponsor per fare i contest in Centrale non è certo un crimine, giusto? Vi siete risparmiati di pagare il salatissimo stipendio del communication and marketing manager per una volta).. mai visti tanti premi, anche un investitore senegalese ha scelto di supportare l’evento con delle collanine di osso di bambino povero…SENZA SENO. A proposito di allattamento: Pietro avete capito chi è!? Casco viola.. sempre nella mischia. Paura. Poi due lines di quello stiloso, tre di quello preciso, 10 di quello pompatone e 1.5 per quello che tanto alla fine si sta divertendo lo stesso… un bs ollie del bidone alto lo fai?! E flippatela sta sedia a rotelle di Ludo (che comunque rimane l’eroe del “nose wheel-chair”). E un nocomploKOYO dal gap rigirato con fare stiloso?!

Ta-Ta-Ta-Taaaaan! Gran finale: Paolo Pica* challenge. Vince un bambino americano che passava di lì per caso; vince saltando per aria alla cieca in (heelflip body varial? O era kickflip? Vabbé, tanto spaccava comunque); vince perché c’ha gli amici in Comune.

Aspettiamo another MeaninGLESS Production e nel frattempo ci godiamo l’amicizia e i sorrisi di questa scena che, sotto la madonnina (tr**a), spacca tutto.

Share life not selfies.

#meaninglessundergroundvarietàproduction

Grazie rigaz!

E, se non l’avevate ancora visto: ecco il video…

schiacciare l'”M”alcontrario sottostante per visualizzarlo

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Thanks Confusion!!!

Confusion will be my epitaph

as I crawl a cracked and broken path

if we make it we can all sit back and laugh

but I fear tomorrow I’ll be crying.

(King Crimson)

 

In the meanwhile those who are on the same “broken path” have to get as strong as they can, together.

Whidaw’s destiny is to bring confusion everywhere, shitting radical and mindless idiocies against this nonsense world of slaves. Whidaw support Confusion skateboard magazine. This path is ours!

Skate or Die!

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Impressioni down under _rednu nwod

Ultimamente ogni mail che arriva da Fede mi impressiona, mi commuove e mi rende fiero di essere nella lista degli amici a cui spedisce le sue riflessioni. Ogni volta rielaboro il ricordo del suo volto passato… contratto, triste e forse “disperato”… e lo affianco alla forza, sincera ed emozionante, che trasuda dalle sue parole, dalle sue fotografie. Non c’è gioia più grande del vedere un amico spezzare le sue catene per Vivere Libero: con le unghie e con i denti. 

Ed ecco a voi dei pensieri numerati sull’Australia, da uno che l’ha vissuta davvero a pieno.

Corri fratello, ché il tempo per abituarsi alle catene non mancherà!

 

(English Below)

Impressioni down under _rednu nwod

Rigorosamente scritte in momenti importanti con l’ aiuto di alcool , erba e buoni amici.
Ps : il giudizio o interpretazione e’ parte naturale del nostro modo di costruire la realta’ che ci circonda e` soggettivo e contestualizzato = non vale un Belino , se non per te e per chi ha i tuoi stessi occhi.
1) l` Australia e` un posto bellissimo ,immenso,desolato  e destinato ad autodistruggersi
2) E` un paese di radici razziste  dove  schiavismo,omicidi sommari ,torture sono finite ieri e gli Aborigeni sono contati come  parte della popolazione Australiana dal 1976 (!!!)
3 ) Gli Aborigeni Australiani sono rimasti isolati per almeno 50.000 anni  questo li rende veramente INCONCILIABILI con ogni altro popolo o cultura , la loro cultura e’ insegnata ” da nessuno” a ” nessuno”
4 ) La cultura Aborigena ha degli aspetti bellissimi , la comunita’ e’ il centro di tutto ,non esiste proprieta’ privata non esistono chiare differenze di genere nel lavoro e nell` approccio al sesso. Non esiste una sola madre o padre ma ogni sorella della madre naturale e madre e quindi tutti sono fratelli, tutto e’ mutevole nell’ arco di una vita niente e’ assegnato a priori tutto e ‘ basato su esperienze e abilita’, persino il nome puo cambiare nell’arco della vita.
Tutto questo e’ stato e continua ad essere distrutto dalla politica che in nome della Civilizzazzione,modernizzazzione ha cercato di instillare proprieta’, denaro, accumulazione ,consumo come modo corretto di vivere .
5) La cultura aborigena era l` unica al mondo dove il concetto di scommessa e prostituzione non esistevano.Sono stati i missionari a decidere che il tempo non destinato al lavoro andava impiegato diversamente dalla semplice comunione ,trasmissione di arte ,esperienze e storie pagane e relegare uomini e donne in spazi DIVERSI , dare alle donne un uncinetto e agli uomini una birra e un mazzo di carte.
6)l` Australia e` il posto dove ho capito la differenza tra viaggio e vacanza ,tra viaggiatori e turisti . La vacanza ha tempi prefissati che sia due settimane ad Alassio o 5 mesi in India si torna sempre all` ovile e sai gia` che a quel giorno tornerai al tuo letto e alle tue cose, i soldi sono quelli e i voli prenotati . I viaggiatori che sono veramente pochi ( NON DI CERTO IL SOTTOSCRITTO) non hanno nulla di tutto questo il tempo o i SOLDI non sono importanti.
7) l`Australia e il  paese dei backpackers, dal tamarro di Cologno monzese con il duomo di Milano tatuato sulla schiena, a Kuota il Giapponese che prima di lavorare con me nelle banane  trovatosi senza un quattrino in Marocco si e messo a trasportare cammelli nel Sahara, Da Marius 18enne  che si compra un 4×4 da 6000 dollari e dorme in ostelli da 30  a notte ad Andrea che compie  10 anni(!!!) di viaggio ,vissuto in tutti i continenti imparato mille lingue e torna in Italia per diventare padre.
8) Non saprei descrivere un australiano nemmeno se lo vedessi
9) In Europa le persone hanno sempre un attitudine negativa  ,se c` e` una giornata di sole fa troppo caldo se vai in un posto bellissimo c` e` troppa gente, c’ e ‘ sempre un ombra di criticismo e negativismo. Per un Australiano tutto e sempre beatifull,amazing,gorgeous,awesome ,perfect,brilliant,wonderful, ecc..
10)l`Australia e ` un paese lontano dove la gente non sa cosa succede nel mondo
11) l` Australia e’ il paese delle honesty box , per la strada si puo’ comprare di tutto dal miele Tasmano ai manghi  del Queensland e tutto quello che devi fare e’ lasciare i sodi nella cassetta, proprio come in Italia!
12) l` Australia e ` il paese  dove ho capito cosa sia un attitudine sinceramente positiva  e quanto sia potente nell’ attrarre cose positive.
13) l`Australia e’ il paese dove ho capito l`importanza delle cose semplici come una doccia , un caffe’ o un posto all’ asciutto ,in Asia con pochi dollari puoi permetterti tutto,  in Oz tutto costa tantissimo e semplicemente non puoi permettertelo . Allo stesso tempo quanto poco sia possibile esserne felice senza,ho passato gli ultimi Quattro mesi facendo il bagno nei fiumi, laghi, cascate ma anche lavandini di bagni pubblici o con il secchio , mangiando supercheap e scoperto come andare nei mercati a chiedere quello che buttano o semplicemente aspettare che il supermercato chiuda e andare nel retro a fare la spesa dalla verdura scartata perche’ ammaccata. E QUANTO NE SONO STATO FELICE!
14) l`Australia e` il paese dove ho passato piu` tempo nudo ,come ora:-)
15) E` il paese delle droghe sintetiche , dove e` normale andare a cena da un amico e prendere un acido ,lsd ,ecc…
16) l` Australia e’ il paese delle leggi diversificate , alcune cose come cacciare specie protette in via di estinzione e’ concesso agli aborigeni in quanto padroni della terra ,ma al tempo stesso nelle riserve vige il proibizionismo per l` alcool. TUTTO ASSOLUTAMENTE RIDICOLO
17) La tasmania e ‘ il posto dove sia e’ svolta la ” black war” l’ unico genocidio completo della storia ovvero lo sterminio fino all’ ultimo uomo , ogni adulto ucciso veniva pagato 5 $ ogni bambino 3$ .
18) Ci credete se vi dico che esiste un pollo gigante ” Cassowary” alto due metri e estremamente pericoloso che e’ in grado di ucciderti in un colpo ? , che esistono alberi che possono raggiungere i 60 metri in pochissimi anni ,fiori che se li tocchi cambiano istantaneamente colore, spiaggie la cui sabbia e’ cosi fina che ti ci puoi letteralmente lavare i denti, spiaggie dove non c’e’ sabbia ma solo conchiglie , un sedimento di metri di conchiglie!,ecc
19) Melbourne e’ il posto di “lentils” ristorante vegetariano dove lavorano solo volontari e dove non ci sono prezzi nel menu’ paghi ” as you fell..” che sian 2 dollari o venti o che ti alzi e te ne vai senza pagare a nessuno interessa  , dove i matti sono integrati e dove c’ e’ sempre qualcuno che suona.
20) l’ Australia e il paese degli artisti di strada di ogni tipo ,molti di loro vivono con famiglia e figli di questo unico introito senza per questo essere giudicati straccioni.
L’ Australia e’ il posto dove ho capito che 100 bellissime spiaggie 50 cascate ,1000 foreste non valgono il tempo di una bellissima conversazione , uno scambio  di una t-shirt con un amico/sconosciuto o  incontrare un nuovo fratello/sorella.

 

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Federico Luzuy

 

English

Recently each and every mail that comes from Fede, impressed me, touched me and make me feel proud to be in his mail-friends-list: the people with whom he share his reflections. Each and every time I re-elaborate the memory of his past face… strained, sad and maybe “desperate”… and I compare that image with the strength (authentic and exciting) that sweep from his words, from the pictures he send. There are no greater joy than “watching” a friend cracking his chains to live free: tooth and nail.

Here are some thoughts about Australia, some thoughts written from somebody who fully lived that continent.

Run brother, cause the time to get used to chains won’t run out! 

 

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Strictly written in important moments whit the help of alcool ,weed , and good friends.

Ps: the interpretation or judgments is part of our way to create the reality that sorround us , is personal and contestualized = Means something just for you and who have your same eyes.
1)Australia is a beatiful ,immense,desolate and predestined to auto-destruction
2) Is a country of racist roots ,where slavery , summary murders and torture ended short time ago , and where Aboriginal are considered part of the Australian population since 1976(!!!)
3) Aboriginal Australian were isolated at least for 50.000 years this made them and their cultures incompatible whit any other cultures . The aboriginal culture is teach by ” no-ones ” to ” no-ones” .
4) The aboriginal culture have several beatiful aspects, the community itself is the center of everything, the private propriety doesn’t exist , the approach to sex and work is not completely gender defined but is based on freedom and ability , as long as you are able to do something that can help the community you can do it!everything during the life change ,even the name. The family is enlarged , every sister of your mother is your mother every cousin is a brother ,ecc… this obviously create a different chain of social support.
All these was and STILL destroyed under the name of civilization , progress , modernity trough politics this create private propriety ,consume ,accumulation as a “right way to live”
5)The Aboriginal culture was the the only culture worldwide were the concept of prostitution and gamble were unknown.The missionaries decided what kind of practices were appropriate , the time they were used to spend for sharing experience, knowledge or traditional stories was exchanged with different spaces for woman and man , woman were relegated to crochet needle work and at the man they gave a beer and cards.
6)Australia is the place were i understood the difference between holiday and travelling, in a holiday 2 weeks in Alassio ( italian traditional beach spot ) or 5 months in India you always go back home to all your belongings, to your bed, ecc… the amount of money is prearrenged and the flights book. Travelling is completely the opposite and the real travellers are really a few ( not me !) For them time or money are not important .
7) Australia is the backpackers place , from the gangsta guy from Cologno monzese ( Milan suburb) whit the ” Duomo ” tattooed on his back to Kuota the Japanese ,last job for him before work as a banana labourer whit me was Camel dragger in the Sahara desert . From the 18 years old Marius able to spend 6000$ dollars in a 4wd and 30 $ in a hostel to Andrea ten years of travel , lived in all the continent and learned many languages , now is coming back in Italy to become father.
8) I wouldn’t be able to describe an Australian even if I could see one.
9) In Europe the main attitude is always negative ,  a sunny day is hot a beatiful place is always too crowd, people are able to see the negativity and criticize everything . For an Australian everything is always beatiful,amazing ,gorgeous,perfect , brilliant , wonderful.
10) Australia is really far away and the people who lives there don’t know what’s going on on the world.
11) Australia is the place of the honesty box , you can buy everything along the road , from the honey of Tasmania to the mangoes of Queensland , the only things to do is leave the money on the box .exactly like in Italy!
12) Australia is the place where i understood what mean ” sincere positive attitude ”  and how powerful it is  to attract other positive things
13)Australia is the place where i understood the importance of any simple things like a shower a coffee a dry place .In Asia with few dollars you can easily get everything you want , even some luxury , in Australia everything is super expensive , you can’t effort all that . At the same time how you can be happy without, i spent the last four months having showers in rivers,lakes,waterfalls but also public toilet or a bucket , eathing supercheap , go in markets and ask for the leftover or just wait until a supermarket is close go in the back and get all the fruit ,vegetables, just cause of the bruises. HOW HAPPY I WAS WHIT NOTHING.
14) Australia is the place where i spent more time naked, exactly like now 🙂
15) Australia is the place of the chemical drugs, where is completely normal go to visit a friend at his place and take an acid , lsd , ecc..
16) Australia is the place where the laws are differen for different people, Aboriginal can hunt endangered species because they are the original owner of the land , but can’t buy alcool in their reserve. EVERYTHING ABSOLUTELY RIDICULOUS
17)Tasmania is the place where happened the only full genocide of the history ( unti the last man)  every death adult was paid 5$ and every kid 3$.
18) Can you believe that exist a huge chicken ” Cassowary” really dangerous and able to kill you in one hit? , trees that can reach 60 meters in few years , flowers that if touched change colours instantly, a beach where the sand is so thin that you can brush your teeth whit, beaches where there is no sand but just shells a sediment of meters of shells!, ecc
19) Melbourne is the place of “Lentils ” a vegetarian restaurant without prices on the menu, “pay as you feel” you can pay 2- 20 dollars or zero and no-one care , run by volunteers ,the crazy people are well integrated and there is always someone playing.
20) Australia is the place of the street artists , where a lot of people whit families live just with that , and this is well accepted no one judge them.
Australia is the place where i realize that 100 beatiful beaches ,50 waterfalls , 1000 forest don’t have the same value of a good conversation a new friend ,exchange a t-shirt or meet a new brother /sister.

Federico Luzuy

La Rivoluzione di Domenica Mattina

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Non esistere è la norma. Ogni gesto inconsapevole del nostro tempo è dominato da azioni non scelte, da scelte non compiute, da obiettivi non nostri: è la sopravvivenza nel “mondo al contrario” del “non senso”, la quotidianità dell’universo in cui siamo immersi. Ti svegli la mattina per lavorare, ti fermi a mezzogiorno per mangiare, ti addormenti all’una solo per assaporare quei brandelli di vita che ti rimangono fra le dita a fine giornata. La vita quotidiana non è Nostra.

La nostra terra non è più nostra: non si può piantare un fiore, rollare una giolla, raccordare un jersey, né sognare in autonomia (con la propria testa il proprio presente) senza rischiare di incorrere nel bastone della legge. “In realtà il nostro mondo è pervaso dalla minaccia di un uomo con un bastone in mano. Molte persone hanno rinunciato alla possibilità di attraversare le barriere le linee di confine segnate da quest’uomo, di modo da non dover pensare alla sua esistenza” (Graeber).

Sfidare il bastone, attraversare le barriere con la leggerezza dei folli e dei giullari, con l’incoscienza dei bambini e con la grinta delle bestie assetate di libertà, è la medicina al male del nostro tempo. Gli aguzzini vanno affrontati sul loro stesso piano: quello del “non senso”. E allora giochiamo finché avremo la forza di farlo, ché il tempo per abituarsi alle catene non mancherà. Per ora possiamo ancora provare a fingerci liberi, insieme, uniti da uno spirito che non va descritto né misurato. Uniti da un ideale contorto intorno ad una tavola di legno, qualche zanca e la voglia di sperimentare la gioia come solo il branco può fare.

Qui l’umanità, la nostra umanità animale, progressiva, lenta, ma inesorabile, affiora nella palude di menzogne in cui proviamo a restare a galla, vivi.

Non ci sono parole adatte a contenere l’orgoglio incondizionato di essere parte di quell’ “insieme” che oggi ha varcato le soglie del “non si può fare” per dimostrare che il Nostro mondo, il Nostro paradiso presente e il futuro dei figli che verranno… quell’esistenza Viva possiamo tentare di stringerla tra le nostre mani, possiamo scegliere di stringerla forte, senza fantasie né illusioni… un pugno chiuso intorno a un dito medio alzato verso chi ci vuole mansueti e diligenti.

La rivoluzione non è un atto di violenza, ma il roteare lento ed inesorabile degli astri intorno all’eterno presente dell’essere in vita: agire significa partecipare, facilitare e accelerare questo processo perpetuo che muove in direzione del Gadi.

Oggi siamo fratelli: frammenti di rivoluzione..

e brindiamo a chi ci vuole male!

100.000 di queste marachelle.

Skate or Die!

Gonz: un intervista, una traduzione

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Ieri notte ho trovato il video linkato sull’immagine qua sopra… ho scoperto Gonz. Si tratta di un’intervista di 4 min del 1999 in cui il personaggio in questione dice un paio di cose interessanti sulla vita, lo skateboarding e tutto quanto. Ho pensato che trascrivere e tradurre questo video di 15 anni fa potesse aiutarmi a stendermi serenamente… accompagnato da un bel sospirone di pacifica radicalità.

GONZ: But for my personal satisfaction… now… being older.. My favourite thing is to go fast down the hills… through the traffic… surfing through people, this is my main enjoyment, what I like to do the most.

Ma, per la mia personale soddisfazione… ora… essendo più anziano.. Ciò che preferisco è scannare giù dalle colline, tra il traffico… surfando tra I passanti, è la cosa che mi diverte di più, ciò che amo di più.

GONZ: I like it and I hate it. It’s.. I don’t really like the marketing or the business of skateboarding… it’s pure by itself, is just skateboarding, is fun… it’s a fun thing to do.

Lo amo e lo odio. E’ che… non mi piacciono davvero né il marketing né il business del skateboarding… è puro di per sé, è solo skateboarding, è divertente… è una cosa divertente da fare.

ITW: But you don’t like photo session either?

Ma non ti piacciono nemmeno le session coi fotografi?

GONZ: No.. I mean.. It was difficult for me to do this with you.. I didn’t want to.. I was gonna tell another kid to come to you guys. You know, I told you on the phone. … So..

No.. voglio dire… Per me è stato difficile anche solo fare questa intervista… non volevo… Stavo per dire a un’altro di venire al posto mio. Lo sai, te l’ho detto per telefono… quindi..

ITW: Why?

Perchè?

GONZ: It takes away what’s special about it… when you video.. when you… You know, when you explain something.. You know, you people either (?) do.. When You say… and they understand… well they don’t understand.. and, I’d rather not give them the opportunity to understand or not understand.. It’s better to not say nothing, then to say something..

Perché queste cose trascinano via ciò che di speciale è in esso… quando filmi… quando… Lo sai, quando provi a spiegare qualcosa… Lo sai.. voi stessi lo fate… Quando dici qualcosa in video e credi che chi sta guardando capisca, ebbene chi sta guardando non capisce.. ed io preferisco non dar loro l’opportunità di capire o di non capire… E’ meglio non dire niente, piuttosto che dire qualcosa che poi verrà frainteso…

It’s an hard thing to understand… It’s some people like to be seen and some people don’t like to be seen. Like an art form. It’s more like to not compare. It’s more to appreciate others.. I think it’s all.. up to individuals and that’s why I think skateboarding ‘s’ such a neat sport, it gives people the chance to.. express themselves in their own way. And it’s an individuals type of sport skateboarding..

E’ una cosa difficile da capire… La questione è che ad alcuni piace essere visti e ad altri non piace essere visti. Come in una qualsiasi forma d’arte. E’ più un non volersi comparare. E’ più un apprezzare gli altri.. Credo che tutta una questione degli individui ed è per questo che penso che lo skateboarding sia uno sport così chiaro e nitido, esso da alle persone la possibilità di.. esprimersi a modo loro. E lo skateboarding è proprio un tipo di sport individuale.

ITW: How do you express yourself?

Tu come ti esprimi?

GONZ: Ehm.. Graceful? You know… I guess.. said some… I’m embarrassed..

Ehm… Sono aggraziato? Boh… credo… è la prima cosa che mi è venuta in mente… Sono un po’ imbarazzato…

You know, different people skate different stiles and it’s hard to categorize it. I’m sure that.. skateboarding it’s a free sport, very free, and a lot of people they’ve tried to organize it, and to say “ok only skate this way”, and then skateboarding it’s real part of it (?), dies in it… You can’t… It’s a sport this… unlike, uncontrollable.. and that’s why a lot of kids are.. yeah that’s why lot of kids like it.

Sai, gente diversa skatea con stili diversi ed è molto difficile categorizzali. Sono certo che lo skateboarding sia uno sport libero, molto libero, e un sacco di persone hanno provato ad organizzarlo, a dire “ok skateate solo così”, e allora lo skateboarding va in quella direzione e poi tutto muore… Non puoi… questo sport, al contrario, è incontrollabile… ed è per questo che un sacco di ragazzi… Sì! E’ per questo che piace a molti giovani.

Grazie Gonz.

b.

Lawless

Premessa: ieri o l’altro ieri stavo finendo la mia insalatina leggerina (cerco di fingere di non voler più essere uno skateboarder sovrappeso), il caffè era già lì lì per uscire dalla moka, quando, come se un tizio armato di motosega fosse intervenuto, sfondando la porta, per rovinarmi il pomeriggio, si è aperto questo video. Raramente mi capita di vederne uno dall’inizio alla fine senza distrazioni: in questo caso sono addirittura tornato indietro una decina di volte per rivedere spazi e magie. Così, in omaggio a Chris Greggson e ai suoi homies, ripubblico questa pesata di video.

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se volete vedervelo cliccate sull’immagine con scritto “Lawless”… con questa estetica decisamente hippie.

Rapido, rozzo, hardcore, senza fronzoli: ecco l’ultima produzione made by Chris Gregsson… il più veloce filmer di sempre. Gli amici di Cali se la girano tra pools ignoranti come un porco dio durante il catechismo, canali giganteschi e deserti quarzati. Avete mai visto qualcuno droppare una montagna? Se vi interessa il tema aprite il video a pagina 21:15 e scoprite come si fa: basta sbilanciarsi in avanti e pregare il demonio che è in voi che un sassetto non si infili sotto le ruote. Vi piacciono le biciclettine che fanno i salti sulla “Madre grezzissima Terra”? Date un’occhiata a come ci giocano sti bastardi. Lawless è un video dal significato letterale: “senza regole”… senza gravità, senza senso, senza un’idea di come cazzo puoi fare a portarti a casa certi trick!

Per il resto non ci sono davvero parole adatte a descrivere una produzione così puramente e selvaggiamente orientata da un gruppo di skateboarder (tra i quali vanno calcolati personaggi del calibro di Cody Lockwood, Mason Merlino e Steven Reeves) che viaggiano per gli stati dell’ovest con il solo scopo di seminare ignoranza e raccogliere pesate. 22:53 minuti di occhi puntati sullo schermo con un punto di domanda nell’iride: checcazzo era quello? Dove diavolo sarà sto spot? ChiMminchia sta filmando attaccato al culo dei rider a Washington Street? La risposta è Chris Gregsson, the boss of vx 1000… a proposito l’ultima volta che l’ho incrociato filmava con una roba che assomigliava a questa:

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Bollino rosso per i cristiani praticanti.

Gambe aperte e fica bagnata per tutti gli altri.

Visione consigliata per la preghierina prima della cena.

Buon appetito.

Ma… Maffrega!

Premessa: i nomi dei personaggi coinvolti in questa brutta storia sono volutamente censurati per evitare casini. Non ci piacciono gli sbirri e i loro metodi, quindi non faremo nomi per non arrecare danno ad alcuno dei coinvolti. Ci sono molti modi per affrontare una situazione del cazzo come questa: si può semplicemente tacere; si possono chiamare le “divise blu”; c’è chi risponde alla violenza con una violenza ancora maggiore. Noi scegliamo di raccontare quanto abbiamo vissuto per non lasciare troppo spazio alle “voci”. Noi eravamo a Bologna domenica scorsa e riteniamo che sia il caso di riferire la nostra versione dei fatti.

Da quando si iniziò a vociferare che a Bologna stavano arrivando gli “alieni” dell’Oregon, qui nella periferia di Milano abbiamo iniziato a sognare… Finalmente qualcuno era riuscito a schiacciare sull’acceleratore nella costruzione degli skatepark italiani, finalmente il “sogno americano” atterrava sulla penisola, senza perdere di un centimetro le gigantesche proporzioni originali. Dopo Brixlegg, Bologna: una delle più belle bowl del mondo… E’ importante sottolineare tutto ciò, perché la gravità di quanto leggerete di seguito va accompagnata e commisurata al nostro amore incondizionato per le opere d’arte come l’Elbo.

Domenica ci siamo messi in macchina con il solo obiettivo di farci una bella skateata potente tra amici: due ore di strada per condividere un sano pomeriggio di fatiche e legnate con delle persone che ammiravamo e basta… senza troppi pensieri, senza paranoie o seghe mentali. Questo inizio di primavera lasciava presagire una lunga stagione bolognese (ci credevamo veramente), calda di progressioni, di sfide e di “presa bene”. Dopo anni trascorsi a skateare strutturine “mignon”, castrate dalle amministrazioni e dalla visione deleteria di chi dovrebbe spingere la cosiddetta “scena” più forte di chiunque altro, finalmente potevamo pensare di raggiungere un mostro di cemento degno della più incredibile mitologia yankee.

Il “pubblico” a Milano ha sempre avuto il “cazzo piccolo” nelle questioni legate alla realizzazione degli skatepark… e dovremo certamente farci un esame di coscienza in merito: Concrete e “chi ne fa le veci” hanno senza dubbio delle grosse responsabilità in questo senso, ma non possiamo esimerci dall’autocritica. Se le amministrazioni non ci aiutano a costruire quello che vogliamo non può essere responsabilità esclusiva degli “altri”: anche noi abbiamo le nostre colpe.

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: è solo grazie a persone come Max, Jeppo, Pablo e tutta la cricca degli skateboarder/costruttori che hanno contribuito alla realizzazione di opere d’ingegno come il Bonassodromo, la Bastard Bowl o il Polaresco che oggi (dopo anni di contusioni) possiamo sperare di raggiungere quel coping mostruosamente lontano dal flat… la Deepend di Bologna. Sarebbe indubbiamente necessario avviare una discussione seria sulla situazione milanese, ma purtroppo per noi non è questo il punto.

Domenica ci siamo messi in macchina con un solo obiettivo: lo “skateboarding”… non siamo nemmeno riusciti a skateare come si deve diocristo! Perché se già le gambe un po’ tremano quando appoggi il tail sul coping bolognese, risulta altrettanto difficile gasarsi a dovere se di punto in bianco, prima ancora di iniziare la session, un caro amico (quello che di solito fomenta tutti dall’inizio alla fine) scompare dentro lo stanzino dell’Elbo, trascinato a forza per i capelli da uomo trasfigurato dall’odio, dalla rabbia e dalla follia… lo stesso uomo che noi di Whidaw avevamo rispettato quasi ciecamente per la sua “radicalità”.

Non esistono parole per descrivere lo sgomento che produce una violenza tanto cieca e insensata: A non può essere il capro espiatorio di tutte le colpe di un “sistema” che ormai fa schifo a parecchia gente (lui compreso, che non a caso se n’è allontanato tempo fa). Vederlo uscire da quello stanzino col naso e la felpa sporche di sangue non è accettabile, non ha alcun senso, fa male.

Al termine di una colluttazione-dialogo (forse M pensa di poter discutere o di condividere le sue idee a pugni?) A è uscito dallo stanzino sporco di sangue, tra vetri infranti, computer esplosi e mensole crollate… e si è messo a provare fs Boneless sul bank, come se niente fosse. A quel punto anche gli altri hanno iniziato a girare, senza fare troppe domande… col senno di poi… forse… sarebbe stato meglio rimetterci immediatamente sulla strada di casa. Invece abbiamo lasciato che A avesse tutto il tempo di far montare quella rabbia (legittimata dal sangue che ancora usciva dal suo naso) che era saggiamente riuscito a contenere fino a quel momento… non ce l’ha fatta: calma, pazienza e ragionevolezza non sono doti facili da esprimere quando il naso sta ancora pulsando per i pugni, partiti da qualcuno che se la gira tranquillamente, palesemente soddisfatto della “lezione” impartita al suo nemico immaginario.

E allora accade che mentre ci si dirige verso l’uscita del park, la vittima di questa violenza insensata, (forse provocata per l’ennesima volta) decida di placare la sua rabbia… con due “cascate” sulla testa dello stesso M il quale, prima di rendersene conto, finisce dentro la bowl con una bottiglia di vetro nelle mani. Non intendiamo prendere le difese di nessuno dei due: per antonomasia la violenza genera violenza e non c’è giustificazione che tenga.

Possiamo solo aggiungere che, mentre cercavamo di allontanarci, M ci rincorreva infuriato: sbraitando e con l’intenzione di ricominciare (comprensibilmente) la “cagnara”. Cerca di colpire di nuovo A, fa uno scatto verso il parcheggio con un mattone in mano gridando “Ti sfondo la macchina!”, poi torna indietro senza mollarlo, continua a minacciare tutti. Nel mentre, B e D si mettono in mezzo… senza pensare troppo a quanto stanno facendo… con il solo obiettivo di evitare altre esplosioni di inutile violenza. “Dai.. Lascia perdere… Ce ne andiamo e basta”; “Vi ammazzo tutti!” e fa per tirare un pugno a D: “A te non ti tocco perché non c’entri” (frase pronunciata con una mano a tenere la spalla e un pugno stretto caricato in direzione della faccia)… occhi iniettati di sangue… “E lascia stare che le prendi pure tu!” e sputa… addosso a B…

Fino a qualche ora prima andavamo in giro per l’Italia a tessere le lodi (Creazzo a parte) di quello che credevamo il personaggio un po’ matto, co-autore e artefice di una bowl che resta un capolavoro… impassibile, nella sua maestosa imponenza, di fronte a tutto quello schifo.

Ma porco Dio! Eravamo tra i tuoi più incalliti sostenitori! Non riesci a vedere che la solitudine che ti circonda è dovuta all’incapacità di contenere la tua follia? Non capisci che agendo così allontani anche le persone che ti rispettano di più? Whidaw è anche figlia adottiva dell’idea che l’Elbo ha cementato nello spazio di Bologna: “basta strutturine del cazzo, vogliamo pippare un po’ di hardcore”!

Ma come cazzo stai? Hai decisamente sputato addosso alle persone sbagliate… a ragazzi che ti rispettavano nonostante le brutte storie che circondano il tuo passato… persone che hanno almeno quindici anni meno di te. A è senza alcun dubbio partito per Bologna con le migliori intenzioni. Noialtri volevamo solo tornare a skateare da te e con te… ma ci hai sputato addosso, ci hai minacciati e insultati… e questa ce la dobbiamo per forza legare al dito.

Ciò non significa che non torneremo: non abbiamo nessuna paura di questa merdosa violenza… “Maffrega”… molti di noi vogliono ancora skateare all’Elbo e torneranno a testa alta, stanne certo. Non abbiamo alcuna colpa e non meritiamo affatto il trattamento che ci hai riservato.

Sinceramente… se vuoi che la situazione dell’Elbo cambi, se desideri che le persone tornino a frequentare il capolavoro che hai contribuito a costruire, con la fotta di imparare a skatearlo come te, Zat o Daniel, ti diamo un consiglio da amici: ripigliati. Alza il telefono, parla con qualcuno di cui ti fidi e trova il modo di contenere la rabbia, l’odio e la follia che hai in testa. In quel caso, forse, potremo tornare a stringerci le mani.

la mossa di baggio-01

La ciurma di Whidaw

ShareSkateboarding fanza #0: an interview to Whidaw

“Whidaw” for us is utopia of those hot heads that believe they can be free, only living at its fullest the culture generated by that toy there… the small wooden board with four wheels underneath

‘DIY’ means taking a step up on the stairs towards cultural emancipation

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What signifies the name “Whidaw”

Whidah (or Whidaw) was the galleon of Black Sam (Sam Bellamy) the most famous pirate in history, a personality described by putting together Ken Shiro, Jim Morrison and Gaetano Bresci (*italian american anarchist). One who declares war on the whole world in order to live freely. Whidaw was a boat that was built for the slave trade, reconquering dignity in the revolution. Black Sam took the boat from the slave traders and turned into the “galleon of free slaves” utopia of freedom. Building Whidaw for us signified taking time out of our daily routines to work together on a collective project, on a dream, on a utopia. It was an idea to set us free, even if only partially, from the empty abyss that surrounds us. The meaning of Whidaw is “utopia”. And, as Eduardo Galeano says, utopia is like horizon: “Walk two steps and you’ll be two steps further away. Walk ten steps and you’ll be ten steps further away. The horizon in unreachable. And so, what’s the purpose of utopia? To this: it’s for continuing to walk. “Whidaw” for us is utopia of those hot heads that believe they can be free, only living at its fullest the culture generated by that toy there… the small wooden board with four wheels underneath. What’s the meaning of the name Whidaw? It means “live free or die”. full stop.

Tell me who’s part of the Whidaw project?

We can tell you who designed and built it: Daniele Lamanna, Marco Dukic, Filippo Dellavedova, Paolo Fenino and Maurizio Zago did most of the work. Emi Tomassetti and Andre Morelli helped us a lot by lending us the vans with which we got the materials. Michi spent a lot of time with us building the ramp body, pieces of wood, nails and wood planks just for the pleasure of working together and to learn something new. Damiano (the “cuggino” of the situation) gave us a fundamental contribution in the time when physical force was necessary. Fede Luzuy, Alessandro Redaelli, Enrico Rizzato came by to give a hand…Ah! I was about to forget Davie Lembo: the electrician boss, author of the lighting and of every wire, cable and switch question… he also gave us a huge spotlight to take good photos and for the “sexy” footage!

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Tell me who’s part of the Whidaw project?

We can tell you who designed and built it: Daniele Lamanna, Marco Dukic, Filippo Dellavedova, Paolo Fenino and Maurizio Zago did most of the work. Emi Tomassetti and Andre Morelli helped us a lot by lending us the vans with which we got the materials. Michi spent a lot of time with us building the ramp body, pieces of wood, nails and wood planks just for the pleasure of working together and to learn something new. Damiano (the “cuggino” of the situation) gave us a fundamental contribution in the time when physical force was necessary. Fede Luzuy, Alessandro Redaelli, Enrico Rizzato came by to give a hand…Ah! I was about to forget Davie Lembo: the electrician boss, author of the lighting and of every wire, cable and switch question… he also gave us a huge spotlight to take good photos and for the “sexy” footage!

I know that Whidaw is part of a bigger project, do you want to talk about Curve Orizzontali?

Let’s say that a part of the Whidaw group is also the core of the project Curve Orizzontali, a complex thing to explain in just a few lines. Let’s say that the good Lamanna, by putting together a few of the things that he learned at the university has improvised a way to ask the City of Rho the funds and space to remake a skatepark. Specific details are online (curveorizzontali.blogspot.it) Curve Orizzontali was born to bypass the classical italian administrative procedures. “We need to build a new park dear friends? Why don’t we put those new ramps that the young people really like?”. Then they made a public competition that is won always by the same old people (or even worse by people who understand fuck all about anything) and at the end if all goes well, a “decent” park arrives. Listen: Curve Orizzontali is born to avoid a “decent” or “inadequate” skatepark. The idea is to actively participate in your own skatepark putting in your heart and soul. Think about it… Which ones are the best parks in Italy? Without a doubt the ones in which skateboarders directly participated to build the skateparks, think of Creedence, Elbo, Bonassodromo, Bastard Bowl, ex Zucka Park, Knodel Bowl… To all of those structures made by skateboarders for skateboarders. Curve Orizzontali and Whidaw are born from the need to skate serious things that allow the level to be raised. We don’t want anymore “decent” or “inadequate” skateparks which are built and we have to accept.. or at least we don’t want the in areas that we’re skateboarding in

Who inspired you while designing the ramp?

The walls, the ignorance, Moretti beers and evenings spent insulting Dukic.

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What does transition skateboarding means in Milan in 2013?

The possibility to choose between many spots, and this is both positive but depressing. Many structures that we have lack seriousness, consistency and ideas, others have got chemically sterilized from the constructor companies (see Parco Lambro) or the public administration. Tens and tens of skateparks, hundreds of thousand of euros (public, so your money) spent to construct tiny bowls and ramps  with really smooth curbs. Skateboarding transitions in Milan means that sometimes you have to fill the car with your friends (and gasoline is expensive) and go to Bergamo, or Bologna, or north (Brixlegg, Munich, Basel). Fortunately we have Bastard bowl, without Max, Geppo and all the crew we would never have learnt to skate good transitions.

What problems did you have while building Whidaw?

Without considering budget, we had to convince the owner of the “house” to accept a huge ramp as big as an apartment. At the end the technical problems were challenges: the ones that you had to overcome to learn to build a boat in negative.

What’s the potential of DIY philosophy?

To reply to this question, I would need to write a book… But I have to have the challenge of being concise, so let’s try to answer with some few, fat, words. Seeing as we are talking of philosophy we should cite others (we’re not good enough), Ivan Illic who writes: “The needs evoked by the development rain dance, didn’t only poisoned earth but also had a much deeper effect. They transformed human nature, they remodeled the minds and sense of Homo sapiens and made them into Homo Miserabilis, or a being incapable of autonomous realization of his own primal needs. For us skateboarding is a primal need like breathing, drinking or eating. So DIY (intended as the technical competency of building things that make you stay alive, happy, and sane of mind) means taking a step up on the stairs towards cultural emancipation. It means freedom from perpetual moral extortion of delegating (‘someone else will do it for me’), means reconquering a piece of the practical intelligence that makes Homo Sapiens alive, with opposible thumb, able to autonomously satisfy (in a creative manner) their own needs. Especially in Italy the DIY, like a filter to look at reality, has the potential to be revolutionary, it means  stop complaining, take charge of your own world, change it with your own hands and blast it!

What do you see in the future of Whidaw?

A miniramp destroyed by huge tricks, a sea of hyped skateboarders and “cazzi duri contro i muri!”